ANTICHE E NOBILI FAMIGLIE DI BRANCALEONE
Nella terra di Brancaleone Superiore, con riferimento al periodo tra il 1700 e la fine del 1800, ebbero splendore e nobiltà le famiglie: de Lorenzo, Manzo o de Manzi, Spagnuolo, Marzano, Bologna, Medici, de Angelis, Vitale, Leocani, Mesiano, Patti, Guida, Benavoli, Musitano, Piromalli, Raso, Terminelli, Mesiti e Condemi.
Famiglia Benavoli
La famiglia Benavoli, presente a Brancaleone intorno al 1750, ha avuto momenti di splendore; nel 1856, Saverio Benavoli di Antonino fu sindaco.
Famiglia Bologna
La famiglia Bologna appartiene ai Beccadelli di Bologna. Famiglia patrizia napoletana, nel 1571 Scipione Bologna sposato a Ippolita Ramirez diviene feudatario di Ardore, barone di San. Nicola e Bombile. Verso la fine del 1600 e l'inizio del 1700 il barone Don Carlo Bologna è "erario della camera marchesale" della famiglia Carafa per Ardore, Brancaleone e Staiti. A Brancaleone ebbe splendore e nobiltà imparentandosi con i baroni Caffarelli, i baroni Nesci, i baroni Mesiti, i Marzano, i Medici, i Terminelli e i de Angelis con la quale si è estinta. Alla stessa famiglia appartengono l'arciprete protopapa D. Carloantonio, il barone Ferdinando, sindaco nel 1809, e il barone Carlo capo urbano guardia d'onore e sindaco nel 1853. Sulla lastra marmorea della tomba della famiglia Bologna, situata all'interno della vecchia chiesa di Brancaleone, vi era una scritta in latino : Hic ubi fasciolis volucres clauduntur avites inclite Bolognae stemmate gentis-habes funeream ipse suis Carolus sibi condidit urnam sumpitibus et tumuliiura pe-rennis habet ipse Carolus Bolognae et Abenavoli (qui sono sepolti gli antenati dell'illustre famiglia Bologna, dallo stemma costituito da artigli alati, ed è sepolto lo stesso Carlo che costruì a sue spese questa urna cineraria e lo stesso Carlo della famiglia Bologna e Abenavoli ha diritto perenne di tumulazione).
Famiglia Condemi
La famiglia Condemi originaria di Bova, si mantenne con splendore e nel 1759 il sacerdote Giuseppe era economo curato e nel 1875 Francesco di Vincenzo fu sindaco.
Famiglia De Angelis
La famiglia de Angelis originaria di Belvedere, si trasferì a Bova nel 1699, quando il cognato di Giovanni Battista de Angelis, fra Antonio Gaudiosi, fu eletto vescovo della diocesi di Bova. Si trasferì a Brancaleone intorno 1745, dopo il matrimonio di Antonino con Donna Fortunata de Lorenzo, e mantenne sempre una posizione di prestigio. All'interno della vecchia chiesa di Brancaleone Superiore, copriva la tomba della famiglia de Angelis una lastra marmorea e su di essa erano scolpiti un'aquila reale, una palma e una torre a due piani. A questa nobile famiglia appartennero Francesco di Domenico canonico di Bova; Francesco di Antonino sacerdote nel 1803; Antonio, sindaco nel 1824 e perseguitato politico per i moti rivolu-zionari del 1847; Giuseppe capo urbano 1853-1860; Vincenzo, medico, poeta e fondatore del Partito Socialista in Calabria.
Nel catasto onciario del 1742 risulta a Bova.
Famiglia de Lorenzo
Probabilmente di origine messinese, la nobile famiglia de Lorenzo è tra le più antiche di Brancaleone ed era presente anche in Bruzzano con il notaio Vincenzo de Lorenzo. Secondo F. Von Lobstein, questa famiglia, intorno al 1600 possedeva un suffeudo ed aveva il titolo di barone. Nel 1805 D. Domenico de Lorenzo fa testamento in favore dei nipoti sacerdote Francesco e cav. Vincenzo de Angelis. Recentemente è stata scoperta una lapide appartenente alla famiglia de Lorenzo tra i resti della vecchia chiesa di Brancaleone Superiore. Nella lapide vi è una scritta in latino: D. O. M. In hoc sacrophago jacet io: Bapta de Laurentio qvi morte praeventvs hvnc adimplere neqviuit baro d. F Franciscus Zuccaia auvuns piae nepotis volun-tati adhaerens prò se totaq: ducis Carolis de Laurentio ejusq: sorois familia terminandu curavit A. D. 1741 (In questo sarcofago giace Giovan Battista de Lorenzi, il quale preceduto dalla morte non potè terminare questa tomba, il barone don Francesco Zuccaia, zio materno, per volontà del nipote, curò di terminare questo sarcofago in nome della famiglia del comandante Carlo de Lorenzi, appartenente a sua sorella). Nel 1707, Carlo de Lorenzo era caporale tornerò della torre di Sperlinga.
Famiglia Guida
La famiglia Guida, presente a Brancaleone intorno al 1700, ha avuto momenti di splendore; a questa famiglia appartennero Giuseppe, sindaco nel 1787 e Domenico, sindaco nel 1783.
Famiglia Leocani
La famiglia Leocani è presente a Staiti già nel 1690, a Brancaleone intorno al 1850 dove si è sempre mantenuta con splendore. A questa nobile famiglia appartennero Tommaso sacerdote nel 1699; Didaco sindaco di Staiti nel 1699; Bruno arciprete proto-papa nel 1747; Didany sacerdote nel 1750 a Staiti; Tommaso, notaio per Brancaleone e Staiti nel 1745.
Famiglia Manzo o de Manzi
I Manzo o de Manzi era una nobile famiglia di Brancaleone, imparentata con gli Spagnolo e con il barone Bologna; intorno al 1780 Donna Grazia Manzo o de Manzi fa testamento a favore di queste due famiglie. Nello stesso testamento, chiedeva di voler essere seppellita sotto l'altare della chiesa di famiglia nella loro proprietà in località San Costantino. Da Brancaleone, con il dr. Antonio Manso, marito di D. Saveria Palermo, questa famiglia si trasferì a Grotteria. Dai predetti Dr. Antonio Manso e D. Saveria, nasceva in Brancaleone, il figlio D. Francesco, che nel giugno del 1749 sposava D. Rosa Musini. Dal matrimonio nacquero tre figlie: D. Teresa, che sposa il barone D. Ferdinando Nanni nel 1771 a Gretteria, rimasta vedova con cinque figli, si risposa a Roccella nell'agosto del 1799 con D. Silvio Coppola di Altomonte, figlio di D. Silvio e di D. Marianna Englen; D. Giovanna, sposata in Grotteria con D. Grazio Lupis Amato e D. Carmela, sposata sempre in Grotteria, nell'aprile del 1785, a D. Onofrio Falletti di Sidemo. Nel catasto onciario del 1770 viene riportata tra le nobili di Grotteria.
Famiglia Marzano
La famiglia Marzano era dello stesso ramo dell'omonima nobile famiglia della città di Beva, della nota e antica famiglia dei duchi di Sessa, che ha goduto gli onori del patriziato in Crotone, Stilo e Tropea e quelli della nobiltà di Monteleone e Seminara. I Marzano erano giuspatroni in Bova del beneficio di S. Giovanni Daules e di quello dell'Immacolata Concezione. Donna Antonella La Rubino, moglie di Don G. Domenico Marzano, è morta nel 1671 a Brancaleone. A Brancaleone si imparentarono con la famiglia Bologna e Spagnolo. Don Giuseppe Marzano sposato con Donna Lucrezia de Angelis viveva a Brancaleone Superiore. Nel 1607 il caporale tornerò della torre di Sperlinga era Don Giovanni Battista Marzano. A Brancaleone si estinse con la famiglia Spagnuolo della quale sappiamo ben poco.
Arma: d'oro, alla croce potenziata di nero.
Famiglia Medici
Antica e nobile famiglia di origine Toscana, presente a Brancaleone almeno dal 1650, dove ha mantenuto sempre una posizione di prestigio. Le origini dei Medici della Locride risalgono a Bernardino de' Medici di Firenze, cugino di Cosimo il grande, che stabilitosi a Napoli, dette origine a un ramo decorato dal titolo di principe di Ottajano. Un discendente di Bernardino venne poi a stabilirsi in Bianco verso la metà del secolo XVI. I Medici di Brancaleone sono probabilmente dello stesso ceppo della famiglia Medici di Bianco, infatti Domenico Antonio di Fortunato e Anna Condemi risulta nato a Bianco nel 1800, e sposò Francesca lelasi di Bianco. A questa nobile famiglia appartennero Fortunato sindaco nel 1804 e 1812; Domenicoantonio, sindaco nel 1833; Ferdinando, sindaco nel 1869; Fortunato di Domenicoantonio, sindaco nel 1883; Giovanni, perseguitato politico per i moti rivo-luzionari del 1847.
Famiglia Mesiano
I Mesiano di Brancaleone costituivano un ramo appartenente all'antica nobile famiglia della città di Bova. In Brancaleone si imparentò con la famiglia Medici, del Vecchio, Piromalli e Bruni con la quale si è estinta. A questa famiglia appartennero Giuseppe, sindaco nel 1836 e Vincenzo avvocato, capomassa e perseguitato politico per i moti rivoluzionari del 1847.
Arma: d'azzurro, al leone coronato d'oro, sostenuto dal monte di tre cime d'argento movente dalla punta.
Famiglia Mesitì
La famiglia Mesiti era una nobile famiglia col titolo di barone. Originaria di S. Agata si imparentò a Brancaleone con le famiglie Bologna e de Angelis e si estinse con la famiglia del barone Correale. A questa famiglia appartennero Giuseppe sacerdote e sindaco nel 1871 e Vincenzo di Nicola sindaco nel 1881.
Famiglia Musitano
La famiglia Musitano già presente a Brancaleone alla fine del 1600, si mantenne sempre con splendore. A questa nobile famiglia appartennero Pietro sindaco nel 1810 e nel 1816, Fortunato farmacista e sindaco nel 1842, Antonio sindaco nel 1848.
Famiglia Patti
La famiglia Patti o di Patti presente a Brancaleone e Staiti probabilmente dal 1600, ha avuto momenti di splendore; nel 1788 Fortunato Patti fu sindaco.
Famiglia Piromalli
Dalla famiglia Piromalli, che risiedeva nella terra di S. Giorgio di Polistena, tre fratelli partirono per altri luoghi. Uno si fermò nella terra di Siderno dove prese moglie ed ebbe per figlio il domenicano fra Paolo Piromalli, nato intorno al 1592 il quale nel 1664 fu eletto vescovo della città di Bisignano. L'altro fratello si portò nella città di Gerace e mise su famiglia. L'altro fratello ancora chiamato Decio Piromalli si stabilì nella terra di S. Agata (Bianco) e uno dei suoi figli diede origine al ramo di Brancaleone. Allo stesso ramo apparteneva l'abate Diego Piromalli religioso viaggiatore partito da S. Agata il quale lasciò queste notizie scritte in una pergamena intorno al 1740.
La famiglia Piromalli, già presente a Brancaleone nel 1700, ha sempre goduto di largo prestigio. A questa nobile famiglia appartengono Domenico, notaio e sindaco nel 1814, Antonino già medico intorno al 1830 e sindaco nel 1869, Felice farmacista e sindaco nel 1874.
Famiglia Raso
La famiglia Raso, è già presente a Brancaleone alla fine del 1700, e mantenne posizioni di prestigio. A questa famiglia appartennero Sebastiano di Pietro, eletto sindaco nel 1823; Pietro di Sebastiano sindaco nel 1847: entrambi perseguitati politici per i moti rivoluzionari del 1847. La famiglia Raso si è estinta con le famiglie D'Amico e Cundari.
Famiglia Terminelli
La famiglia Terminelli proveniente probabilmente dalla Sicilia, è già presente a Brancaleone intorno al 1700, e mantenne anche in seguito una posizione di prestigio. A questa nobile famiglia appartennero il notaio e cancelliere Vincenzo; Giuseppe sindaco nel 1861 e cancelliere per numerosi anni, Vincenzo di Giuseppe sindaco nel 1876.
Famiglia Vitale
La famiglia Vitale è presente a Brancaleone e Staiti già alla fine del 1600; probabilmente di origine messinese, ha sempre mantenuto una posizione di prestigio. A questa nobile famiglia appartengono il sacerdote Fortunato arciprete proto-papa; Francesco Antonio, sindaco nel 1811 e nel 1833; Giuseppe, sindaco nel 1860 e nel 1880; Filippo, medico e sindaco nel 1876 e nel 1885; il dottor Giulio, perseguitato politico per i moti rivoluzionari del 1847. Questa famiglia si è estinta con la famiglia Leocani.

Franz Von Lobstein, SETTECENTO CALABRESE Voi. I (Fausto Fiorentino-Napoli)
Franz Von Lobstein, SETTECENTO CALABRESE voi. m (Frama Sud, Chiaravalle)
Archivio di Stato di Locri, reg. notarili
Ufficio Anagrafe Comune di Brancaleone